giovedì 17 settembre 2009

Dalle Ande alla costa per tornare alle Ande.



.Montañita.

Abbiamo abbandonato il Perù da quasi tre settimane.
Riassumere più di tre mesi trascorsi tra Perù e Bolivia non è semplice soprattutto quando si tratta di decrivere incontri, emozioni, sguardi, culture, persone e impressioni.
Il Perù e un mondo nel mondo. Contiene tutto ciò che la natura può offrire: vette
ghiacciate e vulcani, fiumi arterie del pianeta quale il Rio Ucuyali e il Rio delle Amazzoni e deserti come quelli lungo la costa; spiagge e isole come quelle di Paracas, la Selva e il suo ecosistema.
In Perù si possono incontrare puma e anaconde come leoni marini e foche.
Si possono percorrere vie come quelle di Miraflores a Lima(Casino, fast-food e hotel)o altre come quelle innondate di Belem a Iquitos.
Si possono incontrare i figli del moderno colonialismo occidentale come i giovani alla moda di Lima tanto quanto si può conoscere gente che ancora vive in maniera ancestrale mantenendo viva la cultura dei popoli precolombiani da cui discendono.
In Perù pulsano le radici del mondo. Culture millenarie sopravvivono alla globalizzazione che vuole rendere il Latinoamerica sempre più 'gringa'.
In questo ombelico del mondo esistono luoghi dove il cancro che affligge il pianeta non ha ancora attecchito.
Durante questi tre mesi centinaia di persone sono uscite dalle loro comunita, dal cuore della selva o dalle Ande, per bloccare con i loro corpi e le loro lance le stazioni petrolifere e le strade che conducono ad esse; fossero strade o fiumi.
Siamo onorati di averne conosciuto qualcuno.

Oggi si scontrano due maniere diverse e opposte di vedere il mondo.
Popoli ancestrali lottano per sopravvivere, oggi come ieri resistono per il pianeta e per la vita.
Le loro terre sono ancora pure e nonostante 500 anni di colonialismo e di sfruttamento continuano a mantenersi intatte.
La loro causa e la stessa che ha spinto Tupac Amaru a sacrificare la sua vita e quella del suo popolo pur di rivendicarne l' esistenza.
Il Perù è al centro del mondo e, dagli sviluppi delle lotte indigene, il mondo potrà sapere quale sarà il suo destino:
Se di complicità con la Natura, la Pachamama, o se di distruzione in nome di falsi principi e di illusori sogni economici.

I fatti di Andoas, di Bagua e delle lotte native dovrebbero interessare il mondo intero.
E la consapevolezza non basterà senza un appoggio attivo.
I popoli andini come quelli della selva sono custodi del cuore della terra.
Senza di loro si estinguerebbero per la contaminazione e il saccheggio centinaia di piante e di animali.
Con la loro scomparsa se ne andrebbero conoscenze ancestrali come quelle della Pachamama.
Conoscenze di ecosistemi e di piante che andrebbero perdute o mal utilizzate.
Grazie a foglie come quella di Coca culture preincaiche come la Chavin(1000 a.c./1200 d.c.)o la Tiawanaco(700 d.c./ 1200 d.c.) furono in grado di attuare complicate operazioni chirurgiche al cranio; oggi stesso questa foglia è sacra per i popoli andini.
La coca si può utilizzare come anestetico,analgesico gastrico e digestivo.
Può essere utilizzata contro le punture e i morsi di zanzare o ragni così come per alleviare l'asma e il mal d'altura.
Questa foglia, dichiarata diabolica dal Cristianesimo nel 1535 perchè considerata idolatrica e satanica, è la piu antica pianta andina.
E' una foglia sacra utilizzata in qualsiasi cerimonia.
Nelle città minerarie come l' hermosa Potosi durante il periodo coloniale la coca era usata come moneta dai conquistadores.
La terra andina, come quella della selva, è un centro d'energia che avvolge le conoscenze antiche dell'umanità.
Aver scoperto certi luoghi è come aver scoperto le proprie origini.
Andare a Tingo vicino a Chachapoyas, contrattare il prezzo con una famiglia di contadini per farsi prestare due cavalli, sellarli al chiarore dell'alba andina e
percorrere un dislivello di 800 metri per conoscere la fortezza inca di Kuelap situata sulla cima di un monte andino a 3500 m.s.l.m è fare un ritorno al passato.
Raggiungere la cascata di Gocta, la terza più alta del mondo, dopo una camminata ripida
di 15 chilometri attraverso monti vergini e ruscelli argentati arricchisce lo spirito quanto stanca fisicamente.
Vivere seguendo il ciclo solare nel centro della selva umanizza così quanto l'energia che traspare da villaggi lungo il Rio delle Amazzonia come il pueblo La Libertdad.
Imbattersi in paesaggi quali il Salar di Uyuni o il Sud Lipez è di un fascino totale; queste terre sembrano appartenere ad altri pianeti.
Inoltrarsi in moto per i dintorni di Iquitos e di Tarapoto senza una meta precisa se non la selva stessa è ossigeno per l'anima così quanto lo è parlare con un pescatore Aymara di Copacabana sul lago Titicaca o con una coppia di andini che ci hanno ospitato a Chachapoyas per offrirci del Cuy al forno; una sorta di porcellino d' India che durante il periodo Inca era un alimento base.
Belem, la povera e incredibile Venezia della selva.
La comunita Awajhun che ci ha dato l'onore di presenziare ad una riunione dei rappresentanti indigeni svoltasi in una comunità nativa e riguardante i fatti di Bagua.
Cusco, le sue strade, e la valle sacra degli Inca; Aguas Calientes e la sua stazione, la camminata fatta prima dell alba per essere tra i primi a vedere Machu Picchu la mattina presto.
Gli occhi della gente andina, la città bianca di Arequipa, i suoi vulcani.
Differenti culture e modi di vivere simili e complementari tra loro grazie al loro rapporto con la Pacha Mama.
A Cusco gli spagnoli hanno saccheggiato ogni luogo cerimoniale precolombiano, fosse politico, sociale o religioso.
Al loro posto, sulle vecchie fondamenta hanno costruito poi Chiese e monasteri, città e municipi.
Da questi saccheggi è nata la moderna cultura europea e la sua idea di sviluppo come crescita.
Dalle miniere di Potosi è nata l'Europa moderna.
La stessa Europa sopravvive a se stessa con il legno e il petrolio dell'Amazzonia.
Ce ne andiamo a Tumbes, ultima città al confine con l'Ecuador, dopo aver fatto un po' di mare a Mancora e a Zorritos, spiaggia in questo periodo dell'anno desertica lungo la
quale l'acqua e più calda a causa delle correnti del Niño.
L'ostello che ci ospita è tutto in legno, in foglie di palma e bambu.
La cucina per i viaggiatori funziona solo a legna. E si trova accanto a dove dormono i venti cani peruviani del padrone dell'ostello.
In spiaggia prendiamo in prestito una zattera lasciata sulla sabbia da un pescatore della zona; tiratala in mare ci scagliamo contro le onde sentendoci un misto tra naufraghi e pirati.
Intorno occasionali pescatori camminano sul bagnoasciuga. A parte loro non c'è nessuno.
Salutiamo il Perù a Tumbes, città delle mangrovie, a pochi chilometri della quale si trova Puerto Pizzarro, dove nel 1535 sbarco l'omonimo conquistador Francisco dando via al saccheggio spagnolo in Sud America.
Continuiamo a Nord verso l'Ecuador e dopo un paio di giorni trascorsi a Guayaquil, città moderna a metà tra l'europea e la nordamericana, ci rechiamo a Montañita dove tuttora stiamo.
Un pezzo di noi è ancora in Perù.
L'alta presenza di turisti, i prezzi piuttosto cari e il brutto tempo costante ci faranno muovere a breve verso Villcabamba e ci faranno incrociare per un'altra volta le Ande e la sua gente.

.Martedì 8 Settembre 2009.




En Castellano:


. Montañita.

Nos hemos abandonado el Perú hace casi tres semanas.
Y resumir más de tres meses transcurridos entre el Perú y la Bolivia no es fácil, especialmente cuando se trata de decrivere encuentros, emociones, miradas, culturas, personas y impresiones.
El Perú es un mundo en el mundo. Contiene todo lo que la naturaleza tiene para ofrecer: las montañas
hielo y volcanes, ríos, tales como las arterias del planeta Ucuyali de Río y de la Amazonía y los desiertos como los que a lo largo de la costa, playas e islas como la de Paracas, el bosque y sus ecosistemas.
En el Perú se puede conocer el puma y anacondas como leones marinos y focas.
Usted puede viajar caminos como los de Miraflores en Lima (casino, restaurantes de comida rápida y hoteles) u otros como las inundaciones en Belén de Iquitos.
Puede conocer a los niños del colonialismo occidental moderna, como Lima de moda joven tanto como usted puede saber la gente que todavía vive en un ancestral de mantener viva la cultura de los pueblos que se derivan de precolombino.
En el Perú pulsan las raíces del mundo. Las culturas antiguas sobrevivirá a la globalización que quiere hacer de América Latina más 'La Gringa'.
En este ombligo del mundo hay lugares donde el cáncer que afecta el planeta todavía no ha echado raíces.
Durante estos tres meses de cientos de personas salieron de sus comunidades, desde el corazón de la selva o los Andes, de bloquear con sus cuerpos y sus lanzas estaciones de petróleo y de los caminos que conducen a ellos, eran las carreteras o ríos.
Nos sentimos honrados de haber conocido a alguien.
Hoy nos enfrentamos a dos formas distintas y opuestas de ver el mundo.
Población ancestral que lucha por sobrevivir, hoy como ayer resistir para el planeta y para la vida.
Sus tierras están siendo pura y, a pesar de 500 años de colonialismo y la explotación siguen siendo intacta.
Su caso es el mismo que llevó a Túpac Amaru a sacrificar su vida y la de su pueblo sino para reclamar la existencia l '.
Perú es el centro del mundo, y de los avances en las luchas indígenas, el mundo sabrá cuál será su destino:
Si la complicidad con la naturaleza, la Pachamama, o la destrucción en nombre de falsos principios económicos y sueños ilusorios.
Los hechos de Andoas de Bagua y las luchas de nativos que el interés del mundo entero.
Y la conciencia no es suficiente sin el apoyo activo.
Los pueblos andinos como los de los bosques son los custodios del núcleo de la Tierra.
Sin ellos de desaparecer por la contaminación y el saqueo de cientos de plantas y animales.
Con su desaparición, deben ser los conocimientos ancestrales como los de la Pachamama.
El conocimiento de los ecosistemas y las plantas que se perdería o mal utilizados.
Con hojas de coca como Pre-culturas incas como Chavín (1000 ac/1200 DC) o Tiawanaco (700 DC / DC 1200) fueron capaces de poner en práctica una complicada intervención quirúrgica en el cráneo, hoy esta hoja es sagrada para los pueblos andinos .
De coca puede ser utilizado como una digestión anestésico, analgésico y gástrico.
Puede ser utilizado contra las picaduras y mordeduras de mosquitos o arañas, así como para aliviar el asma y las enfermedades de altura.
Esta hoja, que fue declarado en 1535 por el cristianismo diabólico porque se consideraba idólatras y Satanás, es la planta más antigua de los Andes.
Es una hoja de utilizar en una ceremonia sagrada.
Las ciudades mineras como "hermosa Potosí durante la época colonial de la coca se utilizó como moneda por los conquistadores.
Tierra andina, como el bosque, es un centro de energía que rodea el antiguo conocimiento de la humanidad.
Han descubierto algunos lugares es como descubrir sus orígenes.
Ir a Tingo, cerca de Chachapoyas, negociar el precio con una familia de agricultores y pedir de prestarnos dos caballos ensillados en el resplandor de la aurora Andina,
a lo largo de una caída vertical de 800 metros, para conocer la fortaleza inca de Kuelap que se encuentra en la cima de una montaña de los Andes a 3500 metres, es hacer una vuelta al pasado.
Llegar a la catarata de Gocta, la tercera más alta del mundo, después de una caminata, empinada,
de 15 kilómetros a través de montañas y ríos de plata virgen enriquece el espíritu asì como cansa físicamente.
Vivir a lo largo del ciclo solar en el centro de la selva humaniza quanto la energía que emanan los pueblos a lo largo del río Amazonas como el pueblo de Libertad.
Reunirse con los puntos de vista, tales como el Salar de Uyuni y Sur Lipez es un encanto total; estas tierras parecen pertenecer a otros planetas.
Avanzar en moto a los alrededores de Iquitos y Tarapoto, sin meta, si no la misma selva, es oxígeno para la alma asì como lo es hablar con un pescador aymara en Copacabana en el lago Titicaca, en los Andes, o con una pareja que nos ha convidado en Chachapoyas para darnos el Cuy al horno, una especie de raton de la India, que durante el periodo Inca era un alimento básico.
Belem, la pobre e increíble Venecia de la selva.
La comunidad Awajhun que nos dio el honor de asistir a una reunión de representantes indígenas que se celebró acerca de los hechos de Bagua.
Cusco, sus calles, y el Valle Sagrado de los Incas, Aguas Calientes y su estación, el paseo realizado antes del amanecer para estar entre los primeros en conocer Machu Picchu en la madrugada.
Los ojos de la gente de los Andes, la ciudad blanca de Arequipa, sus volcanes.
Las diferentes culturas y formas de vida similares y complementarias entre sí a través de su relación con la Pacha Mama.
En Cusco los españoles saquearon todos los centros ceremonial Inca, seyan de carácter político, social o religioso.
En su lugar, sobre los viejos cimientos fueron construidos iglesias y monasterios, ciudades y municipios.
A partir de este saqueo nació la cultura europea moderna, y su idea del desarrollo como el crecimiento.
De las minas de Potosí, nació la Europa moderna.
La propia Europa sobrevive a sí mismo con la madera y el petróleo de la Amazonía.
Vamos a Tumbes, la última ciudad en la frontera con Ecuador, después de un pequeña sosta en Máncora y Zorritos, playa que en esta época del año es desiertica y onde
la agua del mar está más caliente debido a la corriente de El Niño.
El albergue onde quedamos es todo en madera, hojas de palma y bambú.
La cocina sólo funciona con madera. Se encuentra al lado de donde duermen los vienti perros peruanos de l'hostal.
En la playa tomamos prestada una balsa de un pescador de la área, la tiramos en el mar, nos deitamos-nos contra las olas, sintiendonos una mezcla de náufragos y piratas.
Alrededor de nos sòlo hay pescadores que de vez en cuando caminano por bagnoasciuga. Aparte de ellos no hay ninguno.
Despedimos el Perú en Tumbes, ciudad de los manglares, a pocos kilómetros de los cuales se encuentra Puerto Pizarro, donde en el 1535 desembarcó el conquistador Francisco Pizzarro empezando el saqueo español en América del Sur.
Seguimos hacia el norte a Ecuador y después de un par de días en Guayaquil, una ciudad similar a una moderna europea o a una norteamericana, vamos a Montañita, donde todavia quedamos.
Un pedazo de nosotros todavía està en Perú.
La alta presencia de turistas, los precios bastante caros y el mal tiempo constante, nos moverá pronto por Villcabamba haciendonos cruzar de nuevo los Andes y su gente.

. Martes, septiembre 8, 2009.